I nomadi insediatisi su un terreno vincolato, avevano tempo fino all’8 marzo (di 30 anni fa) per lasciare libera l’area

lago collinaDopo la diffida che rimase inevasa, il sindaco emise un’ ordinaza di sgombero
Salussola 8 marzo 2012 -I nomadi insediatisi su un terreno vincolato, avevano tempo fino all’8 marzo (di 30 anni fa) per lasciare libera l’area. Continuiamo con la cronaca trentennale di un insediamento nomade,

che si era stabilito su un terreno a vincolo idrogeologico, e per questo il Comune di Salussola voleva che se ne andassero. Di seguito un articolo di stampa apparso sul giornale regionale La Stampa Sera. [redazione/salussola]
” Salussola, il Comune sfratta cento nomadi Salassala. SALUSSOLA — Entro la mezzanotte di lunedì prossimo, 8 marzo, la comunità di nomadi di origine jugoslava dovrà lasciare libera la zona in regione «Prelle», nell’immediata periferia di Salussola, su cui si era insediata il 22 gennaio scorso: lo ha deciso il sindaco del paese, Walter Gauna, che ieri sera ne ha informato il Consiglio Comunale. Il primo cittadino di Salussola ha infatti firmato, nella sua qualità di ufficiale di pubblica sicurezza, un’ordinanza di sgombero che dovrà essere resa esecutiva al massimo entro la i mattinata di martedì 9 marzo, «anche con l’intervento della forza pubblica». Forza pubblica che a Salussola è rappresentata da un messo comunale con funzioni di guardia e da tre carabinieri della locale stazione. Per ora, tuttavia, il sindaco non si pone il problema di come far eseguire lo sgombero: a questa domanda diretta si è limitato ad allargare le braccia e scrollare il capo. La questione, per Salussola, era sorta il 22 gennaio quando una comunità di nomadi anagraficamente residenti a Roma, era arrivata in paese con una ventina di roulottes e si era insediata su un’area di circa 4 mila metri quadrati, regolarmente acquistati con lo scopo di stabilirvisi definitivamente. Senonché il terreno acquistato non consente insediamenti di alcun genere: è sottoposto a vincolo idrogeologico, è destinato a soli usi agricoli e contiene, appena più a monte, le sorgenti che alimentano l’acquedotto comunale. Il sindaco Gauna aveva in un primo tempo firmato una diffida che è scaduta venerdì scorso senza ottenere risultati. Sabato mattina, dopo avere consultato la giunta, Gauna ha pertanto deciso per lo sgombero: la notizia è stata mantenuta segreta sino a ieri sera, quando è stata resa nota al Consiglio Comunale. Il capo della Comunità nomade, che era presente alla riunione consiliare di ieri sera, ha detto di essere in trattativa per una permuta con un altro appezzamento di terreno in zona Brianco. Ha ribattuto il sindaco: «Anche quella zona è destinata ad usi agricoli. Il Comune potrebbe decidere di modificarne la destinazione, ma allora si commetterebbe un’ingiustizia verso quei Salussolesi a cui abbiamo dovuto negare il permesso di costruire in zone non edificabili». «Noi non vogliamo andare contro le leggi — ha concluso il capo — ma la mia comunità è composta da oltre cento persone, di cui 40 bambini che devono andare a scuola e che devono potersi mantenere puliti. Siamo disposti ad abbandonare il terreno che abbiamo comperato purché ci dicano dove possiamo andare». ” Walter Camurati  –  StampaSera del 4/03/1982 – numero 56

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