In 700 metri di scavo racchiusi 3500 anni di storia Salussolese

Salussola 28 giugno 2018 – In 700 metri di scavo racchiusi 3500 anni di storia Salussolese. Chi l’avrebbe mai detto che Salussola avesse una storia così antica, i più addentro avrebbero detto che iniziava da Vittimulo, ma così non è, perché i recenti scavi archeologici lo hanno smentito. Grazie alla complicità del rinnovo del metanodotto della Snam, Cavaglià – Biella, in regione Aunei-Pugliacco, dagli scavi è emerso un mondo che pensavamo fermo al medioevo, invece sono stati rinvenuti reperti e tracce  ancora più antiche, dall’età romana, alla celtica, fino all’età del bronzo. E’ venuto alla luce il vecchio insediamento di Puliaco, il villaggio legato alla pieve di San Pellegrino, San Pallarin o San Pajarin detto dal vulgo locale. Già tra febbraio e marzo 2017 si sono visti i primi indizi, e le scoperte si sono susseguite, una dopo l’altra, in quei 700 metri di scavo. Se si proseguisse oltre la trincea emergerebbe tutto il villaggio di Puliaco, ma purtroppo non sarà possibile, e con l’inizio di agosto tutto ritornerà come prima, e le scoperte di Puliaco andranno a finire solo sulla carta, in attesa che i posteri abbiano maggiori possibilità economiche per riportarle nuovamente alla luce. Una scoperta così importante, senz’altro la più importante degli ultimi decenni di tutto il Biellese, non tanto economicamente ma storicamente, è rimasta pressoché segreta per oltre un anno, e non poteva essere riservata ai pochi, tanto che stamattina c’è stata una conferenza stampa di divulgazione ai media, presso il Municipio di Salussola. La divulgazione ha permesso di apprendere quanto scoperto in quei 700  metri; dalla strada romana, alla medievale con impronte di ruote di carro e solchi d’acqua laterali, alla fattoria con ampi depositi, all’edificio medievale, forse un castrum, ma ancora non ben identificato, con a lato un quadrangolo che potrebbe essere stata una torre, e scostato, forse nel cortile, un pozzo artesiano tardo medievale, che ancora contiene dell’acqua, a un canale perimetrale la pieve di San Pellegrino ed al villaggio, a un insediamento celtico di canalizzazioni per i campi e capanne, con all’interno tracce risalenti all’età del bronzo, e oltre, verso Vigellio dove il terreno crea una leggera ripa, una villa di impronta romana del IV secolo, con tracce di ciottolato interno del cortile. Dopo la conferenza stampa, c’è stata la visita in loco per visitare la parte di scavo ancora rimasto aperto, in quanto una parte è già stata riconsegnata ai proprietari terrieri. Lo scavo rimasto in luce, quello dell’edificio forse il castrum, dove ancora si scava, sarà visitabile per tutti sabato 21 luglio dalle ore 17 alle ore 19, recandosi direttamente in regione Aunei, strada provinciale Salussola- Massazza.

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claudio.circolari[at]salussola.net

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strada romana vista dal drone
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strada medievale vista dal drone
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strada medievale di come sopra
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edificio, forse il castrum puliaci, visto dal drone
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quadrangolo, forse una torre, visto dal drone
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pozzo artesiano visto dal drone
mura castrum
perimetro edificio, forse il castrum puliaci
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villa romana vista dal drone
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villa romana ed insediamenti precedenti vista dal drone
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cortile di ciottoli della villa romana visto dal drone
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resti di bicchiere risalente tra il XII ed il XIV secolo

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