Discarica di cemento-amianto di Salussola: Domande e risposte – Comunicato Stampa della Acqua & Sole – L’azienda distribuirà anche una pubblicazione informativa ai cittadini di Salussola e dintorni

Salussola 8 dicembre 2019 – Discarica di cemento-amianto di Salussola: Domande e risposte – Comunicato Stampa della Acqua & Sole – L’azienda distribuirà anche una pubblicazione informativa ai cittadini di Salussola e dintorni. Di seguito il comunicato stampa che abbiamo ricevuto nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 7 dicembre 2019, dalla Acqua & Sole, che pubblichiamo.

Chiarimenti tecnico-informativi destinati agli operatori dell’informazione del biellese sul progetto della discarica di cemento-amianto in località Brianco (Comune di Salussola) a cura dell’azienda “Acqua & Sole – Neorisorse”: amministratore delegato Francesco Natta.

D – Qual è il problema dell’amianto?

R – «I manufatti che contengono amianto, la cui commercializzazione è stata vietata nel 1992, sono costituiti da fibre di amianto inglobate in cemento. Con l’avanzare del tempo e l’esposizione a pioggia, vento e neve queste matrici si degradano ed i manufatti rilasciano in aria le fibre in essi contenute. Da anni è ormai accertato che l’inalazione di tali fibre provoca una serie di ben definiti e riconoscibili tumori».

D – Perché pensare ad una discarica di amianto invece che stoccarlo all’aperto?

 R – «Proprio perché il principale rischio connesso ai manufatti in amianto è la dispersione di fibre libere in aria, è vietato effettuarne lo stoccaggio all’aperto. La principale modalità di smaltimento a livello nazionale ed europeo è la messa a dimora definitiva in discarica controllata, realizzata e gestita in conformità alla direttiva europea 1999/31/CE (come aggiornata nel 2018) ed al suo recepimento italiano, il D. Lgs. 36/2003».

D – Parliamo di dati: quanto amianto abbiamo sui tetti piemontesi e biellesi da smaltire?

R – «La Regione Piemonte nel Piano amianto 2016-2020 stima per l’intero territorio piemontese, sulla scorta di apposito monitoraggio effettuato da ARPA, una presenza residua di coperture in cemento-amianto variabile tra 50 e 70 milioni di mq corrispondenti ad un volume di rifiuti derivanti dalle operazioni di rimozione pari a circa 2.000.000 mc. Sempre secondo ARPA Piemonte la quantità di rifiuti derivanti dal territorio di Biella e province limitrofe è compresa tra 400.000 e 600.000 mc».

D – Chi siete e che garanzie date? Quali sono i vostri progetti in essere?

R – «La storia aziendale e familiare ultra trentennale nel trattamento, recupero, valorizzazione di rifiuti in varie regioni italiane con l’utilizzo di processi innovativi e di propri brevetti rappresenta la migliore garanzia di serietà e professionalità espressa da “Acqua & Sole”. La Società ha in essere molteplici iniziative in merito a realizzazione e gestione di impianti di recupero e smaltimento. Non solo siamo qualificati e certificati per la serietà e la garanzia del lavoro (EMAS, ISO 9001, ISO 14000, SOA) ma anche specializzati nella realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento rifiuti per gli enti pubblici, qualifica che prevede un’approfondita verifica non solo tecnica, ma anche di solidità finanziaria dell’impresa».

D – Vi vengono mosse da più parti molte criticità, potete spiegarci brevemente cosa prevede il progetto?

R – «Purtroppo, come dice Lei le “molte criticità sollevate” sono di carattere emotivo, tant’è vero che fino ad ora non sono emerse in conferenza di servizio o dai vari enti coinvolti (ARPA, ASL) motivazioni tecniche, ambientali, sanitarie che non siano state affrontate e risolte in conferenza di servizio. Tali osservazioni sono state per noi di grandissimo stimolo e molto costruttive per i nostri tecnici. La discarica consentirebbe lo smaltimento in sicurezza di circa 1.000.000 mc di rifiuti contenenti amianto compatto e prevede l’utilizzo di tutti gli accorgimenti per evitare qualsiasi possibile impatto su salute e ambiente, accorgimenti anche non prescritti per legge e suggerite dai vari enti e comuni durante le varie conferenze».

D – Negli audio in circolazione si parla di “ecomostro” o meglio di una costruzione di più piani in cemento: corrisponde a realtà?

R – «Il progetto prevede la realizzazione di strutture di servizio per la gestione della discarica e di un unico edificio a due piani dedicato prevalentemente ad uso uffici e servizi di circa mq 480 in pianta. È nostra tradizione costruire strutture per garantire ottime condizioni di lavoro per i colleghi che si occuperanno delle attività, con uffici di qualità, spogliatoi e quanto altro. Probabilmente “l’ecomostro” a cui alcuni si riferiscono sarebbe probabilmente la collinetta sotto cui verrà messo a dimora il cemento-amianto, ma una volta rinaturalizzata e piantumata nonché inserita in un territorio collinare e boscato come il Brianco, ci fa specie che possa essere definita “ecomostro”».

D – Come avviene il processo di stoccaggio?

R – «Le lastre di cemento-amianto arrivano all’impianto dopo la messa in sicurezza effettuata per legge durante le operazioni di rimozione dai tetti, quindi esse arrivano incapsulate (cioè verniciate con collanti certificati a tale scopo) ed isolate dall’ambiente esterno con teli plastici. In impianto si verifica che l’impacchettamento sia a norma (in caso contrario viene rifiutato ed effettuata apposita segnalazione ad ARPA, ASL e Comune). Dopo tale verifica, se conformi ed idonei, i “pacchi” vengono posizionati ordinatamente in discarica con mezzi meccanici. Alla fine di ogni giornata viene effettuata una copertura con terra stesa in uno strato di 40 cm di spessore».

D – Tra le criticità che vi vengono mosse c’è la paura di inquinamento delle falde acquifere, che garanzie date?

R – «L’impermeabilizzazione laterale e di fondo della discarica in progetto è molto superiore alla normativa avendo accoppiato a 2,5 mt di argilla, prescritti a livello regionale, un telo bentonitico ed un telo in polietilene da 2 mm e tutto un sistema capillare di raccolta delle acque. Inoltre qualsiasi possibilità di contaminazione della falda è comunque esclusa all’origine essendo i rifiuti sigillati in teli plastici ed essendo tutti gli strati abbancati inframezzati da strati di 40 cm di terreno, un ulteriore “filtro” prima che eventuali fibre libere possano arrivare al fondo impermeabilizzato della discarica. Tale realizzazione garantisce la raccolta di tutte le acque “percolate” che si possona formare in discarica per le piogge. Tale percolato, verrà estratto in continuo, trattato in modo da fermare eventuali fibre ed allontanato».

D – Si parla di grandi estensioni e di decurtazione della superficie a riso, corrisponde a realtà?

R – «La superficie interessata è pari a circa 8 ettari che corrisponde al 0,036% del territorio DOP del riso di Baraggia esteso su 28 comuni (per una superficie risicola di circa 22.000 ettari). Essa è interclusa tra la strada provinciale e la ferrovia e non è raggiunta da alcuna possibile alimentazione diretta di acqua. L’unica fonte di acqua irrigua potrebbe giungere da pozzi profondi che dovrebbero essere realizzati, ma economicamente ed ambientalmente risulta insostenibile. E’ per questo che giustamente il PRG comunale la ascrive da decenni ad “area agricola che per caratteristiche di giacitura, difficoltà di irrigazione e di lavorazione, e presenza estesa del manto forestale, non consentono un alto grado di attività agricolo-produttiva”».

D – Che controlli verranno attuati e con che frequenza? O sono previsti monitoraggi costanti?

R – «Il protocollo di controllo prevede i monitoraggi prescritti dal D. Lgs. 36/2003, e gli Enti possono imporre ulteriori analisi più restrittive, su qualità dell’aria circostante all’impianto con cadenza mensile, sulle acque di falda e sulle acque superficiali con cadenza trimestrale. Essi vengono estesi anche nei 30 anni successivi all’esaurimento e sigillatura della discarica, proprio per garantire il territorio circostante. Inoltre, sempre la norma, prevede che la società emetta garanzia reale con fidejussione di valore di alcuni milioni di euro a favore della Provincia di Biella per garantire i costi di post-gestione, monitoraggio e controllo».

D – SIete in grado di “garantire” l’impianto? O meglio di garantirne il corretto funzionamento?

R – «Per legge l’autorizzazione viene rilasciata solo e soltanto dopo vaglio degli enti tecnici, coordinati dalla Provincia, che valutano il progetto e il rispetto della normativa, e questa è già la più grande garanzia, visto la serietà dei membri della conferenza di servizio. A loro volta in conferenza sono stati recepiti ed implementati tutti i suggerimenti dei vari comitati, enti, Comuni e addirittura della commissione tecnica composta appositamente per la valutazione del progetto. Inoltre, proprio per la sicurezza e certezza della nostra capacità, siamo disponibili a fornire le garanzie per la gestione della discarica con liquidità depositata in un conto bancario vincolato (fidejussione bancaria) e non di tipo meramente assicurativo, che pure è consentito dalla legge. Oltre a questo, costituiscono un’ulteriore garanzia per il territorio la serietà e la competenza ultratrentennale della Società e la disponibilità nel costruire un organo di controllo comunale che avrà accesso libero ed illimitato alla discarica, in grado di verificare per i cittadini eventuali perplessità e che potrà essere anche di supporto agli Enti preposti al controllo previsto dalla normativa».

D – Che impatto ci sarà sul territorio?

R – «Dunque, emotivamente avrà un impatto grandissimo, e lo stiamo notando in questi giorni. A livello pratico e di lunga durata, invece, al contrario creerà le condizioni per rimuovere dai territori tutte le fonti di emissione incontrollate di fibre libere generando condizioni di sicurezza ed un miglioramento territoriale unico».

 D – Parliamo di controlli esterni: siete disponibili ad una sorta di commissione esterna che verifichi regolarmente lo stato di funzionamento dell’impianto?

R – «Vogliamo ricordare che già saremo soggetti a controlli di ARPA, ASL, Provincia. Inoltre è nostra intenzione, per maggiore trasparenza col territorio che ci ospita, favorirne le ispezioni extra. Già all’atto della presentazione dell’impianto al pubblico (nel 2017) la Società ha proposto di mettere a disposizione del Comune annualmente le risorse economiche per creare e mantenere un organo di controllo tecnico indipendente che abbia accesso libero ed illimitato all’impianto, per garantire un completo e costante controllo sulla serietà di esecuzione delle operazioni ed il rispetto della normativa, in grado di rispondere celermente anche alle richieste e sollecitazioni dei cittadini, verificandone gli eventuali dubbi e richieste».

D – Sempre negli audio si parla di «grave impatto per la salute, riportando effetti drammatici»: siete in grado di dare garanzie sull’impatto “zero” del progetto?

R – «Le modalità di realizzazione e gestione ed il costante monitoraggio effettuato da laboratori accreditati del territorio, non solo conformi, ma anche migliorative rispetto alle norme vigenti e valutati scrupolosamente dagli Enti preposti, consentono di concludere che la discarica non arrecherà alcun danno né all’ambiente né alla salute umana. Tuttavia, non pensiamo che la popolazione incalzata dalla disinformazione dei social si fidi. E’ per tale motivo che abbiamo accettato tutte le richieste proposteci dai vari enti, associazioni, comitati, Sindaci e dalla commissione tecnica per modifiche tecniche, costruttive e di monitoraggio ambientale».

D – Parliamo di aspetti economici, ci sarà un beneficio sul territorio?

R – «Riteniamo che il beneficio più grande sia quello di creare le condizioni per la rimozione rapida ed in sicurezza di tutte le coperture in cemento amianto del biellese. Per fare ciò, abbiamo promesso lo smaltimento gratuito per tutti gli edifici pubblici ed ecclesiastici e per tutti gli edifici privati di Salussola. Oltre ad altri contributi per migliorare il territorio tra cui la messa a disposizione delle risorse economiche per il rifacimento del pericoloso incrocio tra la SP143 ed SP322 con realizzazione di rotatoria. Inoltre, l’obiettivo più grande è creare delle facilitazioni economiche speciali per promuovere ed aiutare le aziende edili del biellese creando sinergia per lo smaltimento in discarica del cemento amianto da loro rimosso indipendentemente dall’origine: questo darà alle aziende edili del biellese una competitività in più. Per la realizzazione il progetto prevede un investimento complessivo di circa 23 milioni di euro: tolti i materiali tecnici, tutto il resto è lavoro di realizzazione che verrà appaltato ad imprese specializzate del territorio. Inoltre si creeranno nuovi posti di lavoro che preferibilmente verranno occupati da abitanti di Salussola che garantiranno, con la loro presenza, il presidio costante della discarica. E’ inoltre nostra tradizione stipulare col Comune o ancora meglio con le associazioni locali apposite convenzioni per promuovere le attività sociali del territorio. Inoltre, poiché la nostra tradizione è anche agricola, sappiamo bene quanto è difficile la promozione del riso DOP di Baraggia per cui saremo lieti di aiutarne la promozione come prodotto coltivato in un territorio unico senza cemento amianto e da cascine senza coperture in eternit».

D – Siete disposti ad incontrare la popolazione durante un incontro pubblico?

R – «Sarebbe un enorme piacere avere nuovamente la possibilità di interagire con Sindaci, persone del pubblico ed associazioni interessate nell’approfondire con cognizione di causa il progetto ed i relativi impatti che ne conseguono. Al solito, ci dimostriamo aperti sia a scambi di opinione via mail sia ad organizzare, presso la nostra sede di Vellezzo Bellini (PV), incontri specifici. A tal proposito la nostra mail è info@neorisorse.net . Purtroppo, e non vuole essere polemico, abbiamo più volte invitato le persone più polemiche ad un confronto civile e costruttivo offrendo la possibilità di approfondire, ma purtroppo ci hanno sempre evitato divulgando al contrario informazioni errate e spesso false e tra l’altro neppure tecniche, con l’intento specifico di spaventare e creare timori».

 D – Per concludere, in riferimento alle iniziative quali la revisione del PRG del comune di Salussola, e le ventilate opposizioni di alcuni comuni biellesi, come si pone l’azienda?

 R – «Con rammarico leggiamo sui social lo stimolo da parte di varie persone e di associazioni, sia rivolte al Comune di Salussola che ad altri comuni, di promuovere ricorso alla sentenza del Tar o addirittura nell’intraprendere forzature per bloccare l’iniziativa, anche cambiando il PRG comunale. Lo stato di diritto dà giustamente a tutti la libertà di procedere con le proprie convinzioni implementandole in vari modi ma al contempo ognuno deve essere anche responsabile e consapevole delle proprie azioni e dei danni che queste azioni possono arrecare al territorio, allo sviluppo ma soprattutto alle imprese stesse. Inoltre non crediamo sia dimostrazione di maturità rimandare la rimozione delle coperture in cemento-amianto a data da definire quando l’Unione Europea ha già imposto lo smaltimento con il rischio che, ancora una volta, l’emergenza prevarrà sulla pianificazione. A questo punto ci domandiamo a chi gioverà una situazione di emergenza… non certo ai cittadini che si troveranno ad affrontare dei costi di smaltimento sicuramente molto più alti».


Contestualmente, l’azienda ha predisposto il nuovo supporto informativo di 8 pagine, “ Discarica di cemento-amianto: facciamo la giusta informazione ”, che verrà stampato e distribuito alla popolazione di Salussola e circondario, attraverso il quale fornire, in modo chiaro e completo, ogni informazione utile ai cittadini per sapere tutto sul progetto dell’impianto. « Si tratta di uno strumento di informazione necessario a chiarire i dubbi dei cittadini e smontare la disinformazione sviluppatasi in modo incontrollato, in particolare negli ultimi mesi », è il pensiero dell’azienda pavese, che ricorda come « l’intero iter svolto da “Acqua & Sole” per arrivare a realizzare la discarica nel paese in provincia di Biella abbia seguito tutte le prescrizioni di legge vigenti a qualsiasi livello ( comunale, provinciale, regionale e nazionale ) ».
La pubblicazione include una mini-rassegna delle principali “bufale” che stanno facendo il giro dei social, alle quali l’azienda intende rispondere con la massima chiarezza, attraverso doverose precisazioni.

( galleria di fotografie sui cumuli di macerie in fibrocemento dispersi a sud del ponte sul Rio Sisiolo in prossimità di Salussola, menzionato nello stampato a pagina 8 )

ACQUA & SOLE – NEORISORSE

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