La fornace dei Bersano in regione san Grato

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 La fornace dei Bersano in regione san Grato. Nel 1853 Eugenio Bersano acquistò un terreno dalla Parrocchia di santa Maria Assunta, in regione san Grato, e poco dopo vi edificò una fornace. La zona era composta di  terreni argillosi, di un’argilla grigia che ben si prestava alla manifattura di mattoni e di tegole, i coppi. La famiglia Bersano era già proprietaria di  una fornace a Nizza Monferrato ed una Biella, sulla via di Occhieppo Inferiore. La manifattura dei mattoni e delle tegole utilizzava fino a 70 persone, impiegate principalmente durante la bella stagione, chi direttamente nelle operazioni di fornace e chi nelle piccole e grandi cave d’argilla. L’estrazione dell’argilla era fatta a mano, pala e pich, tanto che molti terreni e scoscesi collinari erano diventati delle groviere a cielo aperto. L’argilla scavata veniva caricata sui carri trainati dai sei cavalli, che a turno facevano la spola tra le cave e la fornace. Il complesso della fornace era composto di capannoni, forni e di una ciminiera dotata di parafulmine, alta ben 54 metri, oltre il limite delle due creste collinari di destra e di sinistra della sua ubicazione. Le principali operazioni che si svolgevano era la miscela dell’argilla, la preparazione degli stampi, la cottura e l’essicazione. Gli operai impiegati avevano provenienza, oltre a Salussola, da Piedicavallo, Sagliano Micca, Andorno Cacciorna, Pollone e Sandigliano, ed avevano a disposizione una casa di servizi eretta fin dal 1929. Il mercato dei laterizi era rivolto principalmente verso il Biellese. Il materiale veniva acquistato e ritirato direttamente in fornace e trasportato con carri trainati da cavalli e talvolta da buoi. La manifattura dei laterizi durò fino al 1938/39 allorché vi fu una riconversione della produzione in vasi di terracotta per fiori, ma non ebbe molta fortuna. Da quel momento vi fu un  lento e inesauribile declino degli impianti. Le parti ancora riutilizzabili degli stabili vennero asportate,  fino a quando, nel 1947, avenne il definitivo smantellamento. Solo la ciminiera non ebbe alcuna incursione predatoria, ma anch’essa fu atterrata nel 1947 per motivi di sicurezza. (grazie alla famiglia Bersano che mi ha erudito)

blogger claudio.circolari@salussolanews.it

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