(13) E … State a Salussola con la cultura. Studio igienico statistico sopra Salussola del medico condotto nel 1849

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Salussola agosto 2020 –   (13) E … State a Salussola con la cultura. Studio igienico statistico sopra Salussola del medico condotto nel 1849. ” Realmente lo scorbuto, il morbo emorragico di Werloff, le idropi, le clorosi, le ipo-emie, e le lente affezioni piogeniche sono malattie frequenti. Queste cachessie si osservano primarie, ma più spesso secondarie di pseudomorfosi splancniche cioè di infarcimenti alla milza, al fegato, alle glandule mesenteriche. Le malattie che interessano il sistema vascolare, ed il centro cardiaco, le angioiti, le endocarditi acute, e specialmente le ipercardiotrofie semplici e con dilatazione sono di volgare osservazione. Questa è la seconda sorgente delle idropi, delle emorragie, e delle varicosità venose, che qui si osservano. La tubercolosi é rara. In tre anni io non ho visti che due casi di etisia scrofolosa. La struma ed il rachitismo nelle parrocchie di Arro e di Vigellio si vedono raramente mentre nelle altre frazioni e specialmente nel monte sono più frequenti, ed assumono la forma di broncocele. Senza ricercare se vere o false siano le leggi di antagonismo e di compenso stabilite da Boudin, io attribuisco la causa di questa differenza alla varia quantità di ioduri contenuti nelle acque. Io non ho ancora osservato in Salussola alcun caso di pellagra, mentre vidi molte altre affezioni acute e croniche della pelle, l’eczema , l’erpete, la scabbie, il pemfigo, la risipola vescicolare e cancrenosa, ed un caso di lebbra elefantisiaca alla faccia. Nell’estate regnano a preferenza le enteriti, le diarree, le dissenterie, le febbri gastriche e tifoidee. In quest’anno si ebbe un gran numero di sinoche gastro-reumatiche. Due rari fenomeni si associavano: 1.° il gonfiamento straordinario della lingua; 2.° l’infiammazione delle parotidi. Negli altri anni esse trasmodavano facilmente in dotinenteriti, e si complicavano non poche volte con febbri intermittenti semplici e perniciose. Altra fiata io forse descriverò i singoli falti. Nella primavera si appalesano alcuni casi di piressie periodiche, ma non è se non nell’autunno, che esse si triplicano, e si fanno perniciose. Le febbri gastro-meningee, le comatose, le deliranti prevalgono sulle altre. Debbo però notare, che da qualche anno la endemia miasmatica, non si spiega più quella forza e pernicie quale aveva ordinariamente. Lungo la stagione invernale e specialmente nei mesi di febbraio e di marzo predominano le malattie reuma tologistiche, di cui io già riferiva in altra memoria l’andamento particolare. Le nevrosi deuteropatiche superano in numero le protopatiche. Queste assumono la forma ed il tipo di febbri larvate o di nevralgie intermittenti. Tutte le malattie sono generalmente parlando intricate e complesse e per sopprasello pericolose; intricate, complesse per l’alternarsi di forme diverse, per il simultaneo patimento di molti organi, e sistemi generali della macchina, pericolose per le condizioni patologiche inamovibili, per le facili metaptosi, e per successiva inquinazione del sangue. L’asserzione contraria di Giacomo Sims è assolutamente contraddetta dall’esperienza di tutti i giorni. Della mortalità.  « Les marais, dice Michele Levy, ont fait pèrir plus d’ hommes qu’aucun autre flèau: ils ont dètruit plus d’une armèe, dèpeuplès plus d’un pays, effacè du sol et presque de la mèmoire des hommes plus d’une ville jadis florissante. Des épidèmies dècrites par François le Boô, la seconde (1669-1670) enleva les deux tiers de la population de Seyde : en 1762 trente mille nègres et 800 Europèens succombèrent au Bengale à l’atteinte pernicieuse des marais; (Lind); en 1741 douze mille anglais sous le commandement de l’amiral Vernon furent rèduits au tiers par la même cause; Pringle raconte que pendant l’année 1747, en Zèlande, les troupes anglaises eurent tellement à souffrir des fièvres de marais que peu de corps avaient conservè cent hommes valides ; à la fin de la campagne le Royal ne comptait que quatre hommes qui’ se fussent toujours bien portés. L’île de Walcheren fut deux fois funeste, en 1806 et en 1809, aux troupes anglaises et françaises, en dernier lieu les deux tiers des deux armées furent mis hors de combat par les fièvres. De semblables désastres se sont frèquemment renouvelès en Afrique, » ed a me sarebbe facile citare molti altri esempi se non ne avessi qui uno vivo e doloroso sotto gli occhi. Dagli annessi quadri si può conoscere la media delle nascite e della mortalità nelle singole parecchie. Nel Monte e S. Secondo si ebbero ogni anno 51+4/9 nati e 63 + 4/5 morti; in Vigellio 21 + 1/5 nati, 25 + 1/2 morti; in Arro 22 + 1/2 nati, 25+4/5 morti; la popolazione di tutto il paese sta ordinariamente fra le 2050 e le 2150 anime. Le frazioni del Monte e di S. Secondo ondeggiano fra le 1000 e le 1100 anime; Vigellio fra le 400 e le 500, Arro fra le 550 e le 650. “

 

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