Discarica di cemento amianto di Salussola: soluzione o problema? – Comunicato Stampa della Acqua & Sole

Salussola 28 novembre 2019 – Discarica di cemento amianto di Salussola: soluzione o problema? – Comunicato Stampa della Acqua & Sole. Ieri, mercoledì 27 novembre, al nostro indirizzo di redazione abbiamo ricevuto ed oggi pubblichiamo.

Egr. Direttore, cari lettori, non è consuetudine né mia né tanto meno di “Acqua & Sole” predisporre comunicati stampa per sostenere la propria posizione o la propria attività ma ritengo, in questo momento di confusione mediatica, essenziale fare chiarezza e presentare con oggettività le motivazioni che ci hanno portato alla richiesta di autorizzazione per la discarica di cemento-amianto a Salussola. Purtroppo tutti dimenticano che il cemento-amianto o eternit è stato bandito dalla commercializzazione nel lontano 1992 e da allora è rimasto parte integrante, silenziosa, della nostra vita, abbandonato sui tetti, e non solo, in balia degli agenti atmosferici che ne pregiudicano ogni anno la conservazione e la stabilità. La Comunità Europea ha imposto nel 2013 agli stati membri di rimuovere completamente il cemento-amianto entro il 2028, pena l’applicazione di penali e sanzioni per coloro che non rispettano tale prescrizione. Ad oggi solo la Polonia ha implementato la direttiva comunitaria. Regione Piemonte, lungimirante e rispettosa dei suoi abitanti, ha emesso il Piano amianto 2016-2020 proprio per implementare la direttiva comunitaria, ridurre tali infrazioni, che comunque comporterebbero un maggior costo per tutti, e soprattutto rimuovere alla radice la potenziale fonte di dispersione incontrollata delle famigerate fibre di amianto che, con il passare del tempo, saranno sempre più motivo di problemi per la salute di tutti i cittadini. Per raggiungere tali obiettivi nel Piano Amianto la Regione sollecita sul territorio lo sviluppo di nuove iniziative per lo smaltimento definitivo di tale materiale, ultimo tassello, ad oggi mancante, necessario per eliminare all’origine le fibre libere.

Quale normativa disciplina la rimozione delle lastre di amianto dai tetti?. La rimozione dai tetti delle lastre di cemento amianto deve avvenire nel rispetto del D.lgs. n. 257 del 25 luglio 2006 che prevede l’utilizzo di aziende altamente specializzate e qualificate a livello regionale in grado di eseguire la rimozione o bonifica del tetto stesso, incapsulando le lastre in resine e collanti certificati che impediscano la dispersione di fibre nell’ambiente durante la rimozione, il trasporto e lo smaltimento definitivo. Inoltre, per maggiore sicurezza, le lastre incapsulate vengono anche sigillate in teli protettivi per garantire l’assoluto isolamento dall’esterno e l’impossibilità di diffondere alcuna fibra. Prima di svolgere tale operazione, l’azienda specializzata deve inviare ad ASL, ARPA e comune il piano di rimozione redatto da esperti per garantire l’assoluta trasparenza e conformità normativa. Pochi però sanno che la normativa prevede che il proprietario dell’edificio, quindi ognuno di noi, è responsabile del mantenimento del tetto in un buono stato di conservazione e, in caso di irreversibile ammaloramento, della corretta esecuzione dell’operazione di rimozione e soprattutto del corretto trasporto e smaltimento presso un centro autorizzato. Le stesse lastre così protette vengono destinate allo smaltimento definitivo e la responsabilità del produttore di tale pacco di amianto cessa solo quando vengono inviate ed accettate, previa verifica di conformità dell’impacchettamento alla norma, all’impianto di destino.

L’impianto di smaltimento definitivo del cemento amianto cos’e?. Proprio per garantire la sicurezza di impianti di smaltimento definitivo come la discarica, la Comunità Europea ne ha regolamentato la realizzazione con la direttiva 1999/31/CE (aggiornata nel 2018) attualmente recepita a livello nazionale dal D.lgs. 36/2003 che norma la costruzione di tali impianti nel rispetto della salute pubblica e dell’ambiente. Nel rispetto di tale normativa abbiamo presentato la richiesta di autorizzazione per l’impianto a Salussola nel Brianco. Il progetto è stato valutato, con il coordinamento della Provincia di Biella, da vari enti quali ASL, ARPA, comuni ed una Commissione Pubblica composta da esperti nominati da Regione, Provincia e Comune di Salussola, per verificare che il progetto rispetti tutte le normative per la tutela della salute e dell’ambiente. I risultati finali di tale valutazione sono rappresentati da osservazioni superabili con “una lieve modifica di alcune strutture secondarie del progetto” come evidenziato dalla sentenza n. 39/2019 del 25/07/2019 del TAR Piemonte. Scendendo nel dettaglio, il nostro progetto prevede lo smaltimento definitivo delle lastre raccolte dal territorio dopo attenta valutazione di conformità e nel rispetto della normativa, con obbligo di denuncia agli enti per tutti i carichi non conformi con conseguente respingimento dello stesso al produttore. La discarica definitiva in questione è realizzata mediante l’impiego di materiale naturale ad alta prestazione e l’ausilio di materiale tecnico che permettono in combinazione di isolare l’ambiente esterno dai lotti di discarica in coltivazione. Nello specifico la discarica è stata progettata utilizzando le migliori tecnologie di settore al punto che l’impermeabilizzazione laterale e di fondo è molto superiore alla normativa avendo accoppiato a 2,5 mt di argilla un telo bentonitico ed un telo in polietilene da 2 mm invece dei soli 2,5 m di argilla prescritti a livello regionale. Tale “pacchetto” incrementale è stato volontariamente previsto da noi che, per consuetudine aziendale, tendiamo a creare condizioni migliorative e più restrittive rispetto alla norma vigente.

Come avviene il deposito del pacco di cemento amianto in discarica?. Innanzitutto la discarica è dedicata solo ed esclusivamente a cemento amianto “compatto” il che vuol dire solo lastre e non materiale friabile e polverulento che non può essere conferito presso questo impianto, ma deve trovare altri destini. Ogni pacco, perfettamente sigillato ed ispezionato all’arrivo da personale esperto e formato, viene riposto con cautela in discarica in strati sovrastanti ed a fine turno di lavoro ricoperto con 40 cm di terreno per garantirne il completo isolamento dagli agenti esterni. A fine attività la discarica verrà ricoperta e sigillata definitivamente. Anche in questo caso il sistema di isolamento è stato progettato migliorando le condizioni normative includendo nella sigillatura un telo in polietilene. A sigillatura terminata tutta l’area verrà piantumata e destinata a verde. Complessivamente il progetto mira alla fruizione pubblica come espressamente previsto dalla normativa del D.lgs. 36/2003.

Quali garanzie offriamo?. La storia aziendale e familiare ultra trentennale nel trattamento, recupero, valorizzazione di rifiuti in varie regioni italiane con l’utilizzo di processi innovativi e brevetti propri rappresenta la migliore garanzia di serietà e professionalità espressa da “Acqua & Sole”. Questo ovviamente non basta: offriamo alla municipalità le risorse per creare un organo di controllo tecnico indipendente che abbia accesso libero ed illimitato all’impianto, per garantire un completo e costante controllo sulla serietà di esecuzione delle operazioni ed il rispetto della normativa. Durante l’iter autorizzativo, avviato circa 3 anni fa, è stato per me e per i tecnici di “Acqua & Sole” importante e di grande accrescimento professionale recepire nel progetto i suggerimenti per il suo miglioramento proposti dagli Enti coinvolti, che lo hanno analizzato con grande professionalità. L’obiettivo di “Acqua & Sole” rimane quello di lavorare nel pieno rispetto della normativa, migliorando i propri progetti in funzione delle osservazioni degli esperti e soprattutto nel rispetto dell’ambiente, creando al contempo sinergia con il territorio e le aziende che lo costituiscono, generando una filiera che possa migliorare nel suo complesso l’economia e l’ambiente minimizzando i futuri impatti, questo perché un territorio libero dal cemento-amianto può essere motivo di grande tranquillità per le popolazioni che lo vivono, ma anche motivo di valorizzazione ulteriore dei suoi prodotti agricoli. Detto ciò mi chiedo se lasciare in eredità ai nostri figli un problema reale come quello dell’ancora significativa presenza, diffusa ed incontrollata, di coperture in cemento amianto in preoccupante stato di degrado, che dati certi indicano come sempre più impattante sulla salute pubblica nei prossimi anni, sia una scelta più responsabile rispetto a quella di accettare un impianto serio, verificato e controllato che possa contribuire alla risoluzione di tale problema. Rimaniamo sempre a disposizione del pubblico e delle associazioni per ulteriori delucidazioni ed informazioni per un rapporto costruttivo e migliorativo nel rispetto della corretta e trasparente informazione e saremmo lieti di ospitare presso la nostra sede chi fosse interessato a conoscere e verificare la serietà e la politica con cui la nostra azienda si propone nella gestione sul territorio di impianti ambientali.

 

Francesco Natta
Amministratore delegato

Internet: www.neorisorse.net – Contatti: info@neorisorse.net

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