Quando i michin di san Nicola da Tolentino venivano benedetti nell’omonima chiesa

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Quando i michin di san Nicola da Tolentino venivano benedetti nell’omonima chiesa. I ricordi ci portano al panettiere Nino Allorio e più tardi a Enzo Giorchino, che sfornavano i michin per la festa di san Nicola da Tolentino. E la domenica, quella più vicina alla festa del 10 settembre, la Messa domenicale si trasferiva dalla chiesa matrice alla più umile chiesa di san Nicola. La chiesa, già sede di Confraternita, era dotata di molti arredi e suppellettili sacre, ma venendo meno il suo utilizzo e temendo le scorrerie dei ladri, venne svuotata di ogni cosa e trasferita nella chiesa matrice. Durante gli anni la chiesa fu utilizzata come oratorio, salone per le feste, sala prove per la banda musicale, deposto di vario genere, salone per le esposizioni, ma non venne mai sconsacrata, e tuttora è così. Sta di fatto, che in seguito, per la celebrazione della Messa, bisognava trasportare tutto il necessario dalla chiesa matrice di santa Maria Assunta. Fino agli anni del 2004/2005, la domenica indicata per la festa, la santa Messa e la benedizione dei michin avveniva all’interno della chiesa di san Nicola in Piazza Cesare Nani. Ieri, invece la Messa e la benedizione dei pani si sono tenuti nella chiesa matrice di santa Maria Assunta, ma con un sapore diverso di quando la tradizione ci portava nella chiesa titolata al Santo.

blogger claudio.circolari@salussolanews.it

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