Quando ti prepari per una serata a teatro non azzardarti a indossare questo colore, o non ti lasceranno entrare.
Quando fa freddo per uscire ci si rifugia nei cinema o nei centri commerciali, ma nulla batte la magia di una bella serata a teatro. Che si tratta di un musical, un’opera lirica o una commedia è sempre un evento per cui è giusto prepararsi bene e mettersi in tiro con un bell’abito. C’è un dettaglio però a cui fare attenzione, ovvero il colore che si deciderà di indossare.
Non tutti sanno infatti che nell’ambiente del teatro ci sono diverse superstizioni, alcune legate all’abbigliamento. Molte sono dovute al panico da palcoscenico che può colpire gli attori, e rispettarle li aiuta a restare concentrati sullo spettacolo. Una prima teatrale che non riscuote successo di base significa fallimento per la compagnia o per l’opera se questa è nuova.
Così per esempio è vietato augurare buona fortuna agli attori prima di andare in scena, in segno di scaramanzia. Un’altra tradizione diffusa vuole che se il copione cade lo si debba raccogliere in un modo particolare per evitare che questo porti sfortuna durante l’esibizione. Ma la più importante riguarda il divieto assoluto di indossare una particolare sfumatura, per quanto elegante.
Partiamo con il dire che non si tratta di un colore che si mette tutti i giorni, quindi le possibilità di sbagliare sono contenute. Tuttavia quel bel vestito o cappotto viola che vi sembra perfetto per essere eleganti e originali è meglio metterlo in fondo all’armadio in queste circostanze. Indossare un capo viola a teatro è considerato nefasto, peggio che mai se a metterlo è un membro del cast.
Dato che è una sfumatura rara da trovare nei vestiti viene da chiedersi da dove derivi questa strana superstizione. La risposta è legata alla tradizione della Quaresima, che se oggi quasi nessuno osserva più nel Medioevo era imposta dalla Chiesa. In quanto periodo di digiuno e depurazione non solo erano vietati alcuni cibi ma anche spettacoli e rappresentazioni teatrali.
Il viola divenne inviso agli artisti perché durante la Quaresima i paramenti sacri sono di questo colore. Un musicista o un attore sapeva quindi che dal momento in cui questo colore compariva in chiesa avrebbe fatto la fame per alcune settimane. Niente spettacoli significava infatti niente lavoro e zero incassi, almeno fino all’arrivo della Pasqua.
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