Da gennaio 2025 è possibile evitare il pagamento dei contributi INPS, ma solo in determinati casi. Questa operazione fa aumentare di molto la busta paga.
Sull’argomento un Lettore ha posto la seguente domanda: “Ho raggiunto i contributi per accedere alla pensione anticipata, ma non voglio ancora uscire dal lavoro, in quanto il mio stipendio attuale è più alto dell’assegno pensione che prenderei oggi. Ho letto che posso chiedere all’ azienda di non pagare più la mia quota di contributi INPS e riversare l’importo nella busta paga, è vero?”
Prima di addentrarci nelle novità della Legge di Bilancio 2025, una breve parentesi sulla pensione anticipata e le nuove finestre per i dipendenti pubblici.
La pensione anticipata ordinaria permette ai lavoratori di uscire dal lavoro prima di aver raggiunto l’età pensionabile, basandosi esclusivamente sui contributi maturati. I requisiti per accedere alla pensione anticipata ordinaria sono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Inoltre, al raggiungimento del requisito contributivo, bisogna attendere una finestra di tre mesi. La novità del 2025 riguarda il periodo di finestre per i dipendenti pubblici. Nello specifico per i lavoratori la cui pensione è liquidata a carico della CPS, CPI, CPUG e CPDEL, sia per la pensione anticipata ordinaria sia la pensione precoci, la finestra sarà in base all’anno di maturazione dei requisiti: 4 mesi se maturati nel corso del 2025; 5 mesi se maturati nel corso del 2026; 7 mesi se maturati nel corso del 2027; 9 mesi se maturati nel 2027; 9 mesi se maturati dal 2028 in poi.
Non rientrano nell’allungamento della finestra coloro che accendono alla pensione anticipata precoci e ordinaria con il cumulo contributivo. Ricordiamo che il cumulo dei contributi è gratuito ed è regolato dal Decreto Legislativo numero 184 del 1997 e dalla Legge numero 228 del 2012.
Secondo l’ultima Legge di Bilancio, l’incentivo previdenziale, previsto inizialmente solo per i pensionati con Quota 103, è esteso ai lavoratori che raggiungono i requisiti per la pensione anticipata ordinaria.
I lavoratori che decidono di continuare a lavorare ricevono un bonus in busta paga, pari ai contributi INPS a loro carico. Inoltre, a partire da gennaio 2025. Le somme percepite come bonus non sono assoggettabili ai contributi previdenziali e non concorrono alla formazione del reddito imponibile.
In risposta al nostro Lettore, è possibile continuare a lavorare se ha maturato i requisiti per accedere alla pensione anticipata ordinaria. Inoltre, facendo opportuna richiesta al datore di lavoro, dal 2025 si può non versare la quota contributiva a carico del lavoratore. In questo caso, la quota contributiva sarà riversata in busta paga e il dipendente che riceverà un importo più alto.
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