Quando si entra in materia di TFR il dubbio di quasi tutti i lavoratori è sempre lo stesso: sarà meglio lasciarlo in azienda oppure investirlo in qualche fondo pensione? Scopriamo cosa ne pensano gli esperti.
Essere o non essere? Questo è il dilemma! Eh no, caro Amleto, i tempi sono cambiati e i nostri attuali dilemmi, con tutto il rispetto, sono parecchio più ostici da risolvere. Perché, tutto sommato, tra essere o non essere la scelta non è difficile. La situazione si complica – e anche di molto – quando dobbiamo scegliere che fine far fare al nostro TFR.

Il TFR è il trattamento di fine rapporto: una somma che, di mese in mese, viene sottratta dallo stipendio dei dipendenti e messa da parte dall’azienda e che poi viene restituita per intero o al momento in cui il lavoratore va in pensione oppure, più semplicemente, quando il rapporto di lavoro termina.
Lasciare il proprio TFR in azienda, però, non è obbligatorio: un lavoratore dipendente può anche decidere di destinarlo, ogni mese, ad un fondo pensione integrativo. Il dubbio che molti hanno è, quindi, il seguente: qual è l’opzione più vantaggiosa? Nel prossimo paragrafo scopriamo cosa ne pensano gli esperti.
TFR: ecco la scelta più vantaggiosa secondo gli esperti
Molti lavoratori dipendenti hanno il dubbio se sia meglio lasciare il loro TFR – Trattamento di Fine Rapporto – nell’azienda per la quale lavorano oppure se sia più conveniente destinarlo a qualche fondo di pensione integrativa. Facciamo chiarezza su questo punto una volta e per tutte e scopriamo cosa ne pensano gli esperti.
Lasciare il TFR in azienda oppure investirlo in un fondo pensione comporta delle differenze enormi sotto 4 aspetti: il rendimento, la tassazione, quando lo riceverai ed eventuali anticipi che potrai avere in caso di necessità. Vediamo l’opzione più conveniente sotto tutti questi aspetti.

Per quanto riguarda il rendimento la differenza è questa: se lasci il tuo TFR in azienda, ogni anno sarà rivalutato dell’1,5% +lo 0,75% dell’inflazione. Se, invece, lo investi in un fondo pensione, la percentuale di rivalutazione dipenderà dal fondo pensione che ha scelto e, dunque, potrà essere più alta rispetto alla percentuale della tua azienda ma potrà essere anche più bassa soprattutto a seconda dell’andamento dell’inflazione.
Passiamo alla parta fiscale, cioè la tassazione. Se lasci il tuo TFR in azienda ti verrà tassato quando lo riceverai – al momento della pensione o quando smetterai di lavorare per quella specifica azienda – e ti verrà tassato al 23%. Se, invece, lo metti in un fondo pensione godrai di una tassazione agevolata che andrà da un massimo del 15% fino ad un minimo del 9% in base a quanti anni lo avrai lasciato nel fondo pensione. In pratica più a lungo lo lasci e meno tasse ci pagherai sopra.
Quando lo riceverai? Se lo lasci in azienda lo riceverai quando te ne andrai e, quindi, se te ne andrai prima della pensione ti verrà comunque liquidato. Al contrario, se lo lasci nel fondo pensione, ti verrà dato solo al momento della pensione. E in caso di necessità? Qui entriamo nel quarto punto: gli anticipi. Per quanto riguarda gli anticipi, sia che lasci il tuo TFR in azienda sia che lo metti in un fondo pensione, puoi chiedere anticipi solo in casi specifici come l’acquisto della prima casa oppure per spese mediche.