Arrivano delle novità per alcuni pensionati che, nei prossimi mesi, percepiranno importi più alti rispetto alle mensilità precedenti: tutto quello che c’è da sapere.
In attesa del pagamento delle prossime pensioni, che arriveranno venerdì 2 maggio, leggermente in ritardo rispetto al solito, considerando la Festa dei Lavorati (1° maggio) arrivano delle novità che riguardano alcuni titolari di trattamenti previdenziali. Nei prossimi mesi, difatti, chi rispetta specifici requisiti potrà contare su un aumento degli importi percepiti rispetto alle mensilità precedenti.

In particolare, a luglio 2025, alcuni pensionati riceveranno la quattordicesima, contributo economico che si aggiunge all’assegno tradizionale. Capiamo chi percepirà questi importi, a quanto ammontano e come vengono calcolati dall’Inps che si occupa dell’erogazione delle somme.
A luglio 2025, come accade ogni anno, alcuni pensionati potranno contare su importo più alto rispetto alle tradizionali mensilità. Oltre all’assegno, difatti, verrà erogata la quattordicesima, un contributo economico erogato dall’Inps e destinato ai pensionati che rispettano determinati requisiti.
Pensioni, a chi spetta la quattordicesima a luglio 2025: tutti i dettagli
La quattordicesima, nello specifico, come illustra l’Inps in un messaggio sul proprio sito, è prevista per i pensionati che: hanno compiuto almeno il 64esimo anno di età; hanno un reddito non superiore a due volte il trattamento minimo Inps annuale, che per il 2025 è fissato a 7.844,20 euro, dunque, la soglia da rispettare è 15.688,40 euro; sono titolari di una o più pensioni a carico dell’assicurazione Generale Obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della stessa, gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria. Ricevono la quattordicesima anche i titolari di Assegno ordinario di invalidità e pensione ai superstiti.

A differenza dell’assegno tradizionale, la quattordicesima non viene annualmente rivalutata in base al tasso di inflazione, ma gli importi sono stati stabiliti dalla legge n. 127 del 3 agosto 2007, poi aggiornata dalla Legge di Bilancio 2017. L’aggiornamento riguarda solo i limiti di accesso alla misura, considerato che ogni anno viene aggiornato l’importo del trattamento minimo Inps.
Infine, per quanto riguarda l’importo, il calcolo tiene conto degli anni di contribuzione e dell’assegno di pensione percepito. Per chi ha maturato 15 anni di contributi da lavoro dipendenti (o 18 anni da lavoratore autonomo), riceverà una quattordicesima pari a 437 euro se l’importo della pensione non supera 1,5 volte il trattamento minimo (non oltre gli 11.766,30 euro), mentre scende a 336 euro se la pensione è compresa tra 1,5 e 2 volte l’assegno minimo con la stessa anzianità contributiva.
Per anzianità contributiva tra compresa tra 15 e 25 anni (lavoratori dipendenti) e compresa tra 18 e 28 (lavoratori autonomi), la quattordicesima è pari a: 546 euro con assegno non oltre 1,5 l’assegno minimo; 420 euro se l’importo della pensione è tra 1,5 e 2 volte il minimo. Infine, con contributi oltre i 25 anni (lavoratori dipendenti) e oltre i 28 anni (lavoratori autonomi), il contributo è pari a 655 euro, per pensioni non oltre 1,5 l’importo minimo, e 504 euro per trattamenti tra 1,5 e 2 volte il minimo.