La Cassazione cambia di nuovo tutto per le Partite Iva: ora sono guai seri e milioni di liberi professionisti rischiano sanzioni pesantissime.
Non sono tempi facili per i liberi professionisti con Partita Iva. In generale, questo tipo di professionisti, sono svantaggiati sotto molteplici punti di vista ma, dopo la nuova pronuncia della Corte di Cassazione, le cose rischiano di mettersi davvero male per molti e si prevede una forte pioggia di sanzioni.
Il libero professionista è colui che lavora in proprio o che, anche se collabora con aziende, non ha un contratto da subordinato ma lo fa in maniera autonoma. A differenza del lavoratore dipendente, il libero professionista non ha lo stipendio fisso ma guadagna in base a quello che produce.
In Italia, se si svolge la libera professione in modo continuativo, è obbligatorio aprire la Partita Iva che può essere di due tipi: ordinaria o forfettaria. La prima è soggetta a Iva e paga le medesime aliquote Irpef dei lavoratori dipendenti mentre i forfettari sono esenti da Iva e sull’Irpef pagano una flat tax del 15% ma non possono sforare il tetto di 85.000 euro lordi all’anno.
Questi lavoratori non sono tutelati in caso di malattia: se si ammalano perdono giornate di lavoro. Ma non è questa la cosa peggiore. Il peggio arriva dopo la nuova sentenza della Corte di Cassazione che cambia completamente le carte in tavola: milioni di lavoratori autonomi ora rischiano sanzioni pesantissime.
La nuova sentenza della Cassazione fa tremare milioni di lavoratori e, in particolare, i liberi professionisti. Da ora e in avanti cambia davvero tutto.
Chi ha una Partita Iva, alla fine di ogni prestazione, emette fattura per il pagamento del servizio prestato. In parole semplici: se vado da un’artigiano e mi faccio fare un mobile per il mio salotto, il professionista emetterà fattura fiscale dopo che io lo avrò pagato. Ebbene la nuova sentenza della Cassazione cambia tutto.
I giudici, con la pronuncia del 23 aprile scorso, hanno stabilito che la fattura deve essere emessa a prescindere dal pagamento ma per il fatto stesso di aver svolto un servizio. In pratica il lavoratore autonomo non può aspettare di essere pagato dal cliente per emettere fattura ma deve farlo subito dopo aver concluso il servizio. Diversamente, se attenderà il pagamento, potrà andare incontro a sanzioni amministrative pecuniarie.
Quindi si pagheranno le tasse senza nemmeno aver incassato? Non proprio: lo Stato non potrà esigere l’IVA laddove non ci sia stato pagamento effettivo, l’imposta dovrà essere versata solo dopo il pagamento da parte del cliente ma, in ogni caso, la fattura dovrà essere emessa. Milioni di liberi professionisti, dunque, d’ora in avanti rischiano di essere sanzionati per mancata emissione di fattura nei confronti di clienti che, magari, non hanno nemmeno pagato per il servizio ricevuto.
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