Legge 104: attenzione, a volte (ma non sempre) serve cambiare residenza

Legge 104, a volte un trasferimento di residenza è necessario per richiedere una misura concessa ai caregiver di disabili gravi.

Il lavoratore caregiver può contare su diversi aiuti grazie alla Legge 104 per potersi prendere cura di un familiare con disabilità accertata da una commissione INPS. Nello specifico potrà assentarsi dal posto di lavoro senza rischiare il licenziamento.

Scatola per traslogo
Legge 104: attenzione, a volte (ma non sempre) serve cambiare residenza – Salussola.it

Le persone con una disabilità grave necessitano di assistenza continua e non tutti possono permettersi di pagare un badante che stia con l’interessato 24 ore su 24. Tanti lavoratori devono prendersi cura dei familiari con disabilità e riuscire a gestire attività lavorativa, assistenza e vita personale senza impazzire. Non è facile, già è difficile vedere la persona amata che soffre a causa di una patologia che ne ha causato un’invaldità se poi si aggiungono la miriade di altri impegni quotidiani arrivare vicini al limite di sopportazione fisica e mentale è un rischio da calcolare.

Ecco perché lo Stato ha deciso di aiutare disabili e caregiver con la Legge 104. Prevede diverse agevolazioni di varia natura per ridurre il numero di ostacoli incontrati ogni giorno. Tra questi aiuti c’è il congedo straordinario di 24 mesi. Una misura molto importante perché permette al lavoratore di assentarsi dal posto di lavoro per due anni continuando a ricevere la retribuzione.

Congedo straordinario e cambio di residenza, è obbligatorio?

Il congedo straordinario permette al caregiver di un familiare con disabilità grave – Legge 104 articolo 3 comma 3 – di assentarsi (senza rischiare il licenziamento) per due anni dal posto di lavoro, continuativi o frammentati. Questo continuando a ricevere la retribuzione base. Ci sono, però, delle condizioni da rispettare. La prima è rispettare l’ordine di priorità nella richiesta (coniuge, genitori, figlio convivente, fratello o sorella, parente o affine entro il terzo grado convivente) e la seconda di convivere con il disabile.

mani di anziano
Congedo straordinario e cambio di residenza, è obbligatorio? – Salussola.it

Il cambio di residenza presso la dimora del familiare disabile grave (o il contrario), dunque, è imprescindibile. Dal primo giorno di assenza dal posto di lavoro, il dipendente dovrà risultare convivente con il disabile che assiste. Inoltre la convivenza dovrà continuare per tutta la durata del congedo straordinario. Ci sono, però, delle eccezioni alla regola.

Non si richiede la convivenza se caregiver e disabile abitano nello stesso palazzo in interni differenti. Altra eccezione è per il genitore che si prende cura del figlio con disabilità grave. Infine, il cambio di residenza non è necessario se il caregiver fa domanda di dimora temporanea presso l’abitazione del disabile che – attenzione – dovrà essere situata in un altro Comune.

Gestione cookie