L’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi annuncia di voler mettere fino alle prenotazioni fantasma: adesso chi non disdice pagherà il doppio ticket.
Ottenere una visita specialistica in Piemonte, oggi, è una corsa a ostacoli. Si prenota, si aspetta, si spera. Ma nel frattempo, chi può, fugge. I medici scappano, i concorsi vanno deserti, gli infermieri sono pochi e troppo stanchi per reggere turni infiniti. Gli ospedali fanno il possibile, ma la coperta è corta. E ogni tentativo di allungarla sembra più una pezza che una soluzione.
Nel frattempo i pazienti aspettano. Aspettano il turno, aspettano la visita, spesso ottenuta troppo tardi. Si ricorre spesso al privato, toccando il portafoglio anche di chi non può realmente permetterselo. Per questo motivo negli ultimi mesi la Regione ha provato a rimediare ampliando gli orari: visite anche di sera, nei fine settimana, persino nei festivi.
Un piano straordinario da 50.000 prestazioni in più, avviato a febbraio e portato avanti con fatica dalla Città della Salute e da altre strutture. Ma la realtà non si lascia ingannare dai numeri. Le liste d’attesa restano gonfie, le proteste aumentano. E una parte del problema – lo dicono loro stessi – siamo anche noi cittadini.
Come riportato da La Stampa, la Regione Piemonte ha annunciato una stretta clamorosa: chi prenota una visita e non si presenta senza disdirla almeno due giorni lavorativi prima, pagherà una sanzione pari al costo intero della prestazione. Anche se esente. Anche se aveva il ticket gratuito.
L’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, non usa mezzi termini: “Troppe persone non si presentano senza cancellare la prenotazione. Sono costi aggiuntivi”. E a guardare i dati, non ha tutti i torti: un paziente su quattro manca l’appuntamento, lasciando ambulatori vuoti e operatori fermi, mentre fuori migliaia di altri pazienti aspettano da mesi un buco nell’agenda.
E non finisce qui, perché questo piano, secondo l’assessore, verrà inserito in un piano sanitario di cui si parla da tempo. Dal 2026 arriverà infatti un nuovo CUP, stavolta ‘intelligente’. Un sistema con intelligenza artificiale, pensato per smistare meglio le richieste, capire chi ha più urgenza, e magari, con un po’ di fortuna, ricordarci anche di disdire quando serve. Il progetto è già stato finanziato con 14 milioni di euro, e punta a centralizzare tutto: prenotazioni, cancellazioni, statistiche, e pure comportamenti scorretti.
A chi dimentica di avvisare, il sistema lo segnerà. Questa nuova sanzione – che non è una novità assoluta, ma una versione molto più salata di regole già esistenti – non è una punizione per distratti e smemorati, ma un tentativo (estremo) di responsabilizzarci tutti.
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