Nel mese di agosto, l’Agenzia delle Entrate ha pensato bene di cessare con i suoi consueti controlli: cosa succede.
Con l’arrivo del mese di agosto arriva anche la cosiddetta tregua fiscale ovvero lo stop da parte dell’AdER all’invio di lettere ed avvisi ai contribuenti. Si tratta del terzo anno consecutivo di fermo sui controlli fiscali.

Da tre anni a questa parte ormai agosto rappresenta un momento di respiro fiscale per i contribuenti. Nel mese per eccellenza delle ferie degli italiani anche l’Agenzia delle Entrate e Riscossione va in pausa e ferma i controlli fiscali, questo significa che non saranno inviati avvisi bonari e lettere di compliance per i contribuenti.
A partire dal primo di agosto e fino al 31 del mese (ma in alcuni casi la proroga è fino al 4 settembre), l’Agenzia delle Entrate non invierà comunicazioni, si tratta di una conseguenza della riforma fiscale avviata da qualche anno e che prevede anche l’interruzione appunto delle normali attività degli uffici. C’è però da fare attenzione, la pausa fiscale non è prevista in particolari casi di urgenza, cerchiamo di capire allora come funziona e quando non si applica.
Sospensione controlli fiscali, su quali atti si applica e quando invece arriveranno comunicazioni
Sono essenzialmente tre gli atti inviati generalmente dall’Agenzia delle Entrate e Riscossione che nel mese di agosto andranno in pausa. È quanto previsto dall’art. 10 del dl.gs 1/2024 che va ad ampliare gli effetti della sospensione feriale nel periodo delle vacanze estive. Ma di quali documenti parliamo?

Lo stop è previsto all’invio degli avvisi bonari e cioè quelle comunicazioni inviate dal Fisco per avvertire il contribuente su eventuali anomalie o irregolarità nei versamenti delle imposte dichiarate. La risposta a questi avvisi e quindi la correzione di quanto dovuto permette di risolvere la questione prima dell’avvio di procedure gravose, come l’iscrizione a ruolo e il conseguente invio di cartelle esattoriali.
Nello specifico, rientrano in questa categoria: le comunicazioni riguardanti i controlli automatizzati delle dichiarazioni, quelli concernenti gli esiti dei controlli formali alle dichiarazioni, le comunicazioni che riguardano gli esiti sulla liquidazione delle imposte dovute sui redditi soggetti a tassazione separata e le lettere di compliance ovvero lettere di invito all’adempimento spontaneo.
Stop anche alle richieste documentali di informazioni richiesti ai contribuenti. Una pausa che riguarda sia imprese che professionisti, lavoratori autonomi e dipendenti che in questo arco di mese avranno una tregua senza incorrere in sanzioni.
La pausa fiscale, tuttavia, non si applica nei casi di controlli urgenti e indifferibili. Stiamo parlando di scenari in cui si compromette la riscossione (ad esempio se la pausa è a ridosso della prescrizione) o se si configura un’ipotesi di reato. In questi casi il periodo di sospensione non è previsto e l’AdER prosegue con la propria normale attività.