(6) E … State a Salussola con la cultura. Studio igienico statistico sopra Salussola del medico condotto nel 1849
Salussola agosto 2020 – (6) E … State a Salussola con la cultura. Studio igienico statistico sopra Salussola del medico condotto nel 1849. ” Fra i cereali usitatissimi sono il riso e la biada. Si usa poi e si abusa dello zea-mais che si raffazzona in tutti i modi; si unisce per lo più con piccole quantità di biada per formare un pane denso, compatto, pesante, povero di sale, male impastato, peggio cotto, e necessariamente dispepto. La miseria costringe a preferire gli alimenti vegetali agli animali. Pochissime volte nell’anno il contadino mangia carne di vitello. Colui che ne fa uso una sola volta alla settimana si dice generalmente che gavazzi e nuoti nell’agiatezza. Più frequente è il consumo di quei rettili e pesci che nelle pozze si accappiano, frequentissime poi le scorpacciate di carne suina. reggere alla fatica, o non conforme alle forze del tubo gastro-enterico perpetuamente irritato e mal disposto, e guasti per elementi estranei alla loro sintesi naturale e mezzo decomposti non fossero. Nel 1805 vi fu in Arro una grande perdita di gente per avere mangiata carne porcina infetta. Fra le bevande non deve dimenticarsi il vino di cui l’abitante de| Monte e di s. Secondo non mancava negli anni scorsi. Le vivande radamente con latticini , spesso col grasso rancido e vecchio di porco, con l’olio di noce, e con altri intingoli acri, e calefacienti si ammaniscono. Gli alimenti dunque respiratori saccarini-fecolacei si avvicendano coi plastici fibrino-albuminosi, e grande esser ne dovrebbe il loro potere entrofico, [se vizioso non fosse il modo di prepararli , irregolare la distribuzione dei pasti, ed o troppo scarsa la quantità perOra dopo il ripetuto infuriare della grandine anche egli è ridotto alla condizione del risaiolo ed obbligato siccome questi a dissettarsi con acqua. La domenica però è giorno da tutti dedicato a Bacco. Gli indumenti sono nella massima parte ‘composti da un tessuto floscio, sottile, e poroso, che al minimo attrito si lacera, e lascia travedere il corpo imbrunito dai cocenti raggi del sole, e solcato in tutte le direzioni da vene qua agglomerate, là disperse. La canapa, il lino, il cotone costituiscono questi abiti che sono il secondo tegumento dell’uomo. Presto corrosi dalle sozzure e rovinati dalla fatica non possono difendere il contadino dalle vicissitudini diurne e notturne di temperatura, dall’umido caldo, dagli effluvi natanti nell’aereo Oceano, dall’insolazione e dai morsi degli insetti. L’uso della lana è sinora limitatissimo ” .
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