La popolazione si dirada, ci sono molti anziani e poche persone che vogliono sposarci, figuriamoci procreare: Torino verso la solitudine.
“Meglio soli che mal accompagnati”, si dice, e a Torino sembra abbiano preso il proverbio molto sul serio. I torinesi hanno scelto – più o meno consapevolmente – la solitudine, anche se, come dimostrano i dati, la ricerca dell’anima gemella non si è mai davvero fermata.

Ad oggi, il quadro è chiaro: pochi residenti, più anziani e sempre più soli. Se dovessimo raccontare la Torino di oggi in poche parole, purtroppo dovremmo partire proprio da qui. Negli ultimi dieci anni, la città ha perso circa 50.000 abitanti, passando da 911.823 nel 2013 a 861.264 nel 2023.
Ma non è solo una questione di numeri: l’indice di vecchiaia ha raggiunto livelli record, con 232 anziani ogni 100 giovani. Torino invecchia, si restringe e, soprattutto, si svuota. La solitudine, però, non è solo una conseguenza dell’età: come dimostrano i dati, pare essere ormai un tratto distintivo anche tra i più giovani.
Torino, la città dei single: scelta o conseguenza?
Secondo TorinoToday, un torinese su quattro vive da solo e uno su due non è sposato. Non si tratta più di eccezioni: la mappa dello stato civile racconta una città dove il legame più forte sembra essere quello con se stessi. Ma questo non significa che non si cerchi compagnia, anzi. I torinesi sanno mettersi in gioco, e lo fanno senza troppi timori. Che abbiano un rapporto complicato con la vita di coppia lo conferma anche un’indagine di Meetic, il noto sito di dating.

Nella classifica delle dieci città più single d’Italia, Torino svetta al primo posto, davanti a Milano e Roma. Non solo: i torinesi sono anche quelli che usano di più le note vocali nei profili, dimostrandosi sorprendentemente più disinvolti dei milanesi nell’arte del flirt.
E non finisce qui: Torino è anche terza nella classifica delle città più attive nella ricerca di incontri. Un segno chiaro che il desiderio di connessione non manca di certo.
Ma sono sempre questi numeri, però, a raccontare la realtà, anche quella a lungo termine. Da un lato c’è la voglia di indipendenza, di costruire relazioni libere da schemi tradizionali. Dall’altro, c’è una popolazione che invecchia sempre di più nella solitudine: oltre 221.000 over 65 vivono oggi in città, molti dei quali completamente soli. E vivere da soli a 30 anni può essere una scelta di libertà. Farlo a 80 rischia cambia le carte in tavola.
E allora viene naturale chiedersi: Torino è davvero la città dei single per scelta, o sta pagando il prezzo di un cambiamento sociale troppo veloce? Forse la verità sta nel mezzo. Libertà di scegliere, sì. Ma anche bisogno, sempre più urgente, di non restare soli davvero.