Sembra di stare in una fiaba ma sei ‘solo’ in Piemonte: non chiamateli solamente borghi

La primavera è il momento migliore per scoprire la magia del Piemonte: sono molti coloro che rimangono affascinati da questi luoghi nascosti.

Il Piemonte si vive, e chi lo fa non lo dimentica. In questa stagione, grazie alle giornate più lunghe e al clima mite, è possibile godersi l’aria fresca e tutto ciò che la natura ha da offrire. Ma c’è di più: molti borghi piemontesi sembrano usciti da una fiaba, eppure sono ancora liberi da quel turismo di massa che spesso trasforma la bellezza in stress.

Isola San Giulio, borgo Piemonte, vista lago
Sembra di stare in una fiaba ma sei ‘solo’ in Piemonte: non chiamateli solamente borghi – salussolanews.it

È anche per questo che questi luoghi vengono invidiati e amati. Un esempio? Il turismo post-matrimoniale: come riportato da Torinocronaca.it, il Piemonte è sempre più scelto da neo sposi stranieri in viaggio di nozze.

E non sono solo i piemontesi a lodare le meraviglie della propria terra. Anche Informacibo.it ha celebrato i borghi dell’Alto Piemonte, sottolineando come siano mete perfette per rilassarsi nella natura, tra buon cibo, paesaggi mozzafiato e – perché no – un bicchiere di vino.

Cinque borghi in Alto Piemonte dove il tempo si vive

Non serve necessariamente andare lontano per sentirsi in vacanza. A volte basta rallentare. Ecco, l’Alto Piemonte è uno di quei luoghi dove il tempo sembra prendersi una pausa, lasciandoci il piacere di assaporare ogni cosa – dai panorami ai piatti tipici.

Orta San Giulio vista da lontano e circondata dal lago
Cinque borghi in Alto Piemonte dove il tempo si vive – salussolanews.it

Tra i migliori segnalati c’è Orta San Giulio. Ci si perde nei suoi vicoli acciottolati mentre il profumo del pesce persico al burro e salvia esce dalle cucine vista lago. Basta salire su una barchetta e raggiungere l’isola di San Giulio per capire la bellezza del silenzio. A Rosazza invece regna il mistero: archi gotici, simboli massonici e una storia affascinante incastonata tra le montagne. Ma anche una cucina rustica e decisa, fatta di polenta concia e dolci alle noci.

Poi c’è Candelo, con il suo ricetto medievale perfettamente conservato. Sembra un set cinematografico, ma dentro si respira la vita vera: formaggi come il maccagno, salumi locali e vini che sanno di tempo e territorio, come il Lessona. Per chi ama la natura e i profumi di legno e sottobosco, Rassa è un invito alla lentezza: una passeggiata lungo i sentieri e una sosta per assaggiare panissa e formaggi d’alpeggio fanno il resto.

E infine, ma solo sulla carta, Vogogna: borgo nobile e selvaggio insieme, affacciato sul Parco della Val Grande. In questo luogo si cammina, si respira e si brinda con un calice di Prünent, il Nebbiolo alpino dal carattere fiero e sincero.

Che dire, qualunque sia la meta prescelta e da dove si parte, vale la pena fare un salto in uno di questi luoghi per trovare una nuova connessione, quella con la natura.

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