Tra i poteri del datore di lavoro c’è quello di annullare le ferie del dipendente? In alcuni casi è una possibilità reale.
L’attesa delle ferie è ciò che fa alzare ogni mattina tanti lavoratori dipendenti. Quella sveglia che interrompe il sonno e obbliga ad iniziare la giornata lavorativa è un incubo ma il pensiero delle vacanze può alleviare lo stress della routine quotidiana. E se il datore di lavoro dovesse annullarle? Ci sarebbe da mantenere la calma ma, purtroppo, è un suo diritto farlo (in alcuni casi).

I peggiori timori si realizzano, il datore di lavoro può revocare le ferie. Questo potere, però, può essere manifestato solo al verificarsi di determinate circostanze e rispettando alcune condizioni. Il riferimento normativo è la sentenza della Cassazione numero 27057/2013 insieme all’articolo 2109 del Codice Civile. Solo se sussistono motivazioni serie e oggettive sarà facoltà del datore di lavoro revocare le ferie.
Per procedere con l’annullamento delle vacanze, dunque, dovranno esserci comprovate esigenze aziendali. Ma c’è di più. La revoca non potrà essere comunicata all’ultimo momento, il datore dovrà rispettare una determinata tempistica. Nello specifico la Legge stabilisce che il lavoratore dovrà ricevere la brutta notizia con un preavviso congruo, efficace e tempestivo non appena accade la necessità di tenere a lavoro il dipendente.
Quando le ferie non si possono annullare
Oltre ad avvenire con congruo preavviso, la revoca delle ferie dovrà essere chiara e inequivocabile. Il dipendente non dovrà avere dubbi sulla comunicazione del datore di lavoro. Dovrà anche essere messo a conoscenza del motivo dell’annullamento. Sono motivazioni giustificabili le emergenze aziendali, i picchi improvvisi di lavoro (le carenze croniche non rientrano tra i validi motivi), gravi episodi personali.

Una volta accertata la reale necessità di dover rimanere al lavoro, il dipendente non potrà far altro che accettare la situazione ma potrà recuperare i giorni di ferie non appena possibile. Secondo la Legge, infatti, le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore e non si possono monetizzare. Inoltre devono essere fruite nel corso di ogni anno solare. Arriviamo ad un altro caso, il datore di lavoro che richiama il dipendente quando è già in ferie per un errore nelle assegnazioni o altre motivazioni.
Una volta partiti esiste il diritto all’oblio. Il lavoratore non è tenuto a rispondere al capo e a rimettersi al lavoro. Le ferie richiamabili sono un’invenzione, non una pratica legale. Se il datore dovesse minacciare il dipendente parlando di licenziamento o altre ripercussioni potrebbe essere denunciato. Le ferie sono un diritto, non un lusso.