Controlla se tuo figlio critica la scuola online: rischiate grosso entrambi

I vostri figli potrebbero criticare la scuola e i professori sui social senza che voi lo sappiate. Ed è un problema anche per voi.

I social sono ormai diventati una piazza virtuale per lo più anarchica dove tutti possono fare tutto. Ma quando si tratta di allievi o alunni che criticano la scuola online, può intervenire anche la legge, e non sono gli unici a poter essere colpiti.

bambono con cellulare e cuffie pc tablet e disordine sul divano
Controlla se tuo figlio critica la scuola online: rischiate grosso entrambi – salussolanews.it

Se è vero che la libertà di parola è un diritto sacrosanto, non è vero invece che essere hater sia sempre perdonato dalla legge. Uno studente che critica la scuola attraverso i social può essere punibile? La linea tra reato e ‘marachella’ è sottilissima, è bene conoscerla perché i genitori saranno responsabili delle azioni dei figli minorenni. C’è già una sentenza del TAR del Lazio. Fra poco la scopriremo.

La libertà di pensiero è un diritto inviolabile sancito dall’articolo 21 della Costituzione. Un diritto che comprende anche critiche verso gli altri, purché non superino i limiti previsti dalla legge. Si può criticare anche la scuola, così come le istituzioni, ma guai a diventare persecutori o troppo offensivi. La libertà deve essere espressa nel rispetto di altri diritti, come per esempio la reputazione dell’istituto e la dignità del personale che ci lavora.

Cosa succede se i figli offendono la scuola a tua insaputa attraverso i social

Come vi abbiamo anticipato, Il TAR del Lazio, con la sentenza n. 7659 del 2025, ha fornito chiarimenti importanti sulla linea sottile di cui abbiamo parlato, tra le critiche e le offese.

bambino in videoconferenza con insegnante
Cosa succede se i figli offendono la scuola a tua insaputa attraverso i social – salussolanews.it

Secondo il tribunale, le esternazioni lesive dell’onore dell’istituto o del personale scolastico possono giustificare sanzioni disciplinari. Come spiegato da La legge per tutti, gli studenti hanno doveri imprescindibili previsti dai regolamenti scolastici, e tra questi un comportamento rispettoso nei confronti dell’istituzione e del suo personale. Quando le critiche superano i limiti del normale dissenso, possono trasformarsi in offese gratuite o persino diffamazioni. E qui iniziano i problemi, e non solo per gli autori dei messaggi.

Secondo la sentenza del TAR Lazio, meritano provvedimenti punitivi quelle esternazioni pubbliche che superano la soglia della civile contestazione, in particolare quando sono oggettivamente offensive e gratuite, risultino lesive all’immagine e alla reputazione dell’istituto scolastico, ledano la dignità e l’onorabilità del personale, colpiscano con toni denigratori gli organi di gestione dell’istituto, come il Consiglio d’Istituto, il Consiglio accademico o il Direttore.

Le critiche sulla sulla gestione dell’istituto possono essere manifestate purché si usi un linguaggio civile e argomentato, non sono ammesse, invece, espressioni ingiuriose o denigratorie. Nel caso esaminato dal TAR Lazio, un’assemblea studentesca, svolta online su Zoom e trasmessa anche su Facebook e Instagram, aveva criticato la scuola con frasi ingiuriose. Lo studente era stato denunciato.

Il giudice non ha però accolto il suo ricorso. Quando una critica, soprattutto se espressa con toni offensivi, viene diffusa in un contesto pubblico come quello dei social network, il danno reputazionale per l’istituto e le persone coinvolte risulta amplificato.

Le sanzioni disciplinari per gli studenti variano a seconda della gravità dell’infrazione, e possono comprendere: un richiamo verbale, l’ammonizione scritta; l’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica, una sospensione, e nei casi più gravi gli studenti possono essere allontanati per sempre.

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