Portare cibo in spiaggia è vietato? Ecco cosa dice la legge per fare chiarezza una volta per tutte.
L’estate è ormai alle porte e tutti non vediamo l’ora di andare finalmente in vacanza. Il periodo dell’anno in cui le giornate si allungano, le temperature si alzano e la voglia di stare all’aria aperta diventa irresistibile sono arrivate e il mare è ovviamente la meta più gettonata. Ogni anno, però, c’è un dubbio ad assalirci quando andiamo in spiaggia: si può portare cibo dall’esterno?

In Italia è un’usanza preparare insalate, macedonie e panini da consumare in spiaggia. Si tratta di una soluzione pratica e comoda per le giornate estive, in cui molto spesso si trascorrono diverse ore al mare. Il picnic in spiaggia, inoltre, può diventare un momento di convivialità con parenti e amici, insieme ai quali gustare ciò che si è cucinato.
Eppure sempre più lidi espongono cartelli con il divieto di portare il cibo al mare. In certi casi, ad essere proibite sono anche l’acqua e le bibite. Ci sono, poi, gli stabilimenti in cui i proprietari sorvegliano addirittura l’ingresso per accertarsi che nessuno abbia con sé da mangiare. Ma quali sono le disposizioni della legge a riguardo?
Cibo in spiaggia, la legge è chiara: cosa sapere
Sulla questione del cibo in spiaggia regna parecchia confusione. È davvero vietato? Per fare chiarezza, basta guardare alla legge sulle concessioni balneari del 2006: a livello nazionale, non vi è alcuna normativa che prevede il divieto di portare alimenti o bevande provenienti dall’esterno in spiaggia.

Queste ultime sono aree demaniali pubbliche, che vengono concesse in gestione ai privati, ma che non diventano di loro proprietà. Di conseguenza, i gestori non hanno nessun diritto di vietare l’introduzione di cibo né tantomeno di controllare le borse di chi entra nello stabilimento: chiunque può portare da mangiare.
L’importante è avere rispetto dell’ambiente circostante ed evitare di seminare rifiuti sulla spiaggia, di occupare spazio eccessivo (con borse frigo voluminose o grandi tavolate), complicando il passaggio per gli altri bagnanti o per il personale addetto ai salvataggi, e di fare troppo rumore. Ciò che conta, dunque, è il buon senso di ciascuno di noi.
Nel caso in cui il proprietario dello stabilimento dovesse affermare che l’introduzione di cibo è vietata per via delle ordinanze comunali, è bene sapere che le probabilità che questi provvedimenti proibiscano effettivamente di portare alimenti esterni in un’area pubblica sono molto basse. Solitamente consentono di farlo, purché si rispetti il decoro.