Il Governo limita la circolazione delle auto inquinanti, ma al posto dell’Ecobonus, si potrà ottenere un biglietto del bus.
Ormai è noto: dal primo ottobre 2025, in Piemonte – così come in Lombardia ed Emilia-Romagna – entreranno in vigore nuove limitazioni alla circolazione dei diesel Euro 5. Il blocco sarà attivo nei giorni feriali, dalle 7:30 alle 19:30, nelle aree urbane più inquinate. Una misura considerata necessaria, in linea con le direttive europee. Ma poi?

Il problema arriva quando si guarda al concreto. Quali strumenti hanno oggi i cittadini per affrontare questo cambiamento? Lo Stato non si è espresso. La Regione Piemonte, dal canto suo, offre una possibilità: quella di prendere l’autobus. Non è un’interpretazione, non è ironia.
Basta guardare il sito ufficiale, alla voce ‘ambiente’ e nella sezione dedicata agli incentivi: tra tutte le misure, l’unico bonus indicato è quello per il trasporto pubblico locale. Che però è scaduto ad aprile. Le nuove domande saranno accettate solo dal 1° agosto 2025, appena due mesi prima del blocco. Sempre che nel frattempo non finiscano i fondi. Insomma, a dirla tutta: che possibilità ha, oggi, chi a ottobre sarà costretto a mettere in garage la propria auto senza avere una reale alternativa?
Blocco diesel Euro 5: gli aiuti dello Stato
In tutto questo marasma mediatico dalla decisione di limitare la guida per chi possiede un diesel Euro 5, è sfuggito un dettaglio: nella maggior parte dei casi, chi ha un’auto datata, non lo fa per sfizio. Lo fa perché non può permettersi di cambiare auto. Eppure, le nuove regole sembrano ignorare del tutto questo dettaglio. L’auto vecchia, per molti, è l’unica possibilità per andare al lavoro, portare i figli a scuola o semplicemente vivere. Ma a ottobre scatteranno i blocchi, e chi non si adegua, si arrangi.

L’unica alternativa, per ora, è Move-In: un sistema di monitoraggio che concede una deroga, ma solo entro un certo numero di chilometri annui. Chi aderisce viene tracciato tramite GPS, con tanto di black box installata sull’auto. Ogni spostamento viene registrato, e se si supera il tetto previsto, addio deroga. Una ‘flessibilità’ che ha il retrogusto amaro della libertà condizionata.
E poi lui, il bonus da 100€ per gli abbonamenti ai mezzi pubblici: la magra consolazione. Le nuove domande si potranno presentare da agosto, quando mancheranno appena due mesi all’entrata in vigore del blocco. Sempre che i fondi non si esauriscano subito.
In questo scenario desolante, qualche spiraglio, però, c’è: il governo ha annunciato una nuova proposta di incentivi per l’acquisto di auto meno inquinanti, con contributi fino a 11.000€ per chi ha un ISEE inferiore a 30.000€ e rottama il vecchio veicolo. Bene. Peccato che i fondi non siano ancora attivi e che, nel frattempo, servano anticipo, credito e una pazienza che pochi possono permettersi. Insomma, va bene salvaguardare l’ambiente, ma nel nobile intento pare che il Governo abbia lasciato qualcosa, o meglio, qualcuno, indietro.